Un bando per la sharing economy? Oh yes e dove se non a Milano, la città italiana che più di ogni altra sembra orientata verso la qualifica di Sharing City. In effetti il bando FabriQ, presentato lo scorso 20 gennaio alla presenza dell’Assessore alle Politiche del Lavoro, Università e Innovazione Cristina Tajani, e dedicato alle startup a vocazione sociale si concentrerà su tre tematiche: smart city, servizi per una città accessibile e, appunto, sharing economy. Alle start-up selezionate andranno 20.000 € oltre ad un programma di incubazione di 9 mesi presso lo stesso FabriQ (che è un incubatore di start up sociali).
La deadline per presentare le domande è il 16 marzo, mentre da gennaio verranno organizzati a FabriQ una serie di eventi di approfondimento e workshop di presentazione del bando con la partecipazione di alcuni dei maggiori esperti degli argomenti in oggetto. Possono partecipare al bando start-up italiane e straniere ed è previsto un contributo per la ricollocazione delle medesime.
Una decisione che, come accennato, si muove in stretta continuità con quanto fatto negli scorsi mesi, e anni, e che si è espresso nel sostegno diretto ai coworker tramite l’erogazione di voucher, nell’adozione di una delibera disciplinante l’intera materia dell’economia collaborativa nel capoluogo lombardo (soprattutto in vista di Expo 2015) e nella sperimentazione di un crowdfunding civico sul territorio comunale (quest’ultimo provvedimento si concretizzerà nei prossimi mesi). E che testimonia, qualora ce ne fosse bisogno, l’attenzione dell’Amministrazione meneghina verso un tema, sempre più “caldo” e sempre più presente nell’agenda di aziende, PA e organizzazioni del Terzo Settore, vuoi per le ricadute economiche, il giro di affari della sharing economy a livello mondiale si stima essere intorno ai 4 miliardi dollari vuoi per le ricadute in tema di creazione di capitale sociale.